Presentazione di Maurizio Danesi
Gruppo Poligrafico Editoriale,
San Marino (1966)
In sovraccoperta: Paride Pascucci, La siesta, 1939
(Comune di Grosseto, Sala del Consiglio)
pag. 21
[...]
quarant'anni – se hanno la fortuna di giungervi – gli
uomini sembrano, e forse già sono, vecchi decrepiti.
Il loro aspetto squallido e derelitto risente, fra
l'altro, della mancanza d'ogni abitudine alla cura della
persona: spiritualmente e materialmente prostrati,
finiscono per diventare sprezzanti di se stessi oltre che
del mondo che li circonda. Per essi il dono della vita è
una condanna da scontare; un calice amaro da svotare sino
all'ultima stilla; una consegna da rispettare fino in
fondo: sofferenza.
Nulla distingue dagli esseri primitivi «quegli uomini
irsuti e feroci vestiti di casacche di bufalo e coperti di
pelli d'armento, quelle donne olivastre dagli occhi
smisuratamente dilatati dalla febbre...». (8)
Nulla, se non l'immensa, incontenibile amarezza che
scaturisce dal paragone della loro pietosa esistenza con
quella dei facoltosi padroni; se non la consapevolezza che
la loro meschina condizione è il frutto di una enorme
ingiustizia sociale.
Da parte dei grandi latifondisti (sono in pochi a
dividersi terreni sconfinati) si persiste nell'immobilismo
più vergognoso. Nessuno assume l'iniziativa di valorizzare
i propri terreni con adeguate opere di bonifica; nessuno
si sente in dovere di compiere il minimo tentativo di
agricoltura intensiva. Situazione che si protrarrà, del
resto, per molti decenni.
Scelte le plaghe più fertili vi si coltiva, senza una
tecnica particolare, alla maniera dei popoli antichi, il
millenario frumento: è la cascola bianca che
particolarmente si adatta all'arida pianura. (9)
[...]
(8) - Ferdinando Paolieri, Lo sposalizio di Fiamma (novella),
da Novelle Italiane di G. Lipparini, Signorelli
Editore, Milano, 1926.
(9) - Cfr. Alberto Oliva Aspetti generali del
frumento nella montagna toscana, Tipografia Mariano
Ricci, Firenze, 1934, pag. 52
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