Storie di papi corrotti, nepotisti e pornocrati
Stampa Alternativa
Viterbo (1999)
pag. 43
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odrigo
Borgia (Borja) nasce a Xàtiva, vicino a Valenza, il primo
gennaio del 1431. Suo zio, Callisto III, lo nomina
cardinale a soli venticinque anni, dopo essere stato
vicecancelliere della Chiesa romana, carica che gli ha
permesso di arricchirsi in maniera tale da poter contare
su una rendita veramente invidiabile.
Per le sue relazioni amorose, Pio II (Enea Silvio
Piccolomini), pure lui da giovane legato sentimentalmente
a una certa Angela (Cinthia), lo rimprovera con fermezza,
inviandogli una lettera che non avrà alcuna efficacia,
perché Rodrigo continuerà imperterrito a coltivare la
lussuria per tutta la vita.
Nonostante tutto, la sua figura gode di un certo prestigio
ed è considerata energica, forte, risoluta, proprio quella
che occorre per mettere un po' d'ordine nel governo della
Santa Sede. Per questo motivo, forse, egli diventa papa in
meno di quattro giorni, l'11 agosto del 1492. Ma non
mancano sospetti di simonia, visto che il candidato
dispone di più di ottantamila ducati, tanti quanti bastano
per comprare un buon numero di voti.
Alcuni storici della Chiesa, fra i quali Pastor, si dicono
anzi certi che la carica sia stata acquistata.
Del resto non è solo con il denaro che un reato di simonia
può essere compiuto, ma anche con le promesse di commende,
di benefici ecclesiastici e di quant'altro di analoga
natura. E probabilmente, nell'elezione del Borgia si è
trattato proprio di questo, se dobbiamo constatare come,
all'indomani della sua conquista del soglio pontifìcio, al
Colonna vadano Subiaco e i castelli circonvicini,
all'Orsini le terre di Monticelli e di Soriano, al Savelli
Civita Castellana e ad Ascanio Sforza, che lo sosterrà con
più vigore di tutti, il proprio palazzo e il
vicecancellierato.
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